Visualizzazione
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VISUALIZZAZIONE

Il termine “visualizzazione” ultimamente è molto usato nei media, nella PNL, nel mental coaching e nelle discipline olistiche e meditative.

Ma che cosa vuol dire veramente “visualizzare” e perché è così importante?
Per alcuni serve a raggiungere uno stato di piena consapevolezza, la pace interiore, per altri è il modo attraverso il quale raggiungere il successo.

Ma in che modo?

Oggi proverò a fornirti una risposta.

 

Cos’è la visualizzazione?

Se andiamo a cercare sul dizionario cosa significa visualizzazione rimarremo molto stupiti, perché sembra che il dizionario Treccani non stia proprio al passo con i tempi.
Dobbiamo rivolgerci a Wikipedia, dove è precisato che la visualizzazione di cui stiamo parlando si chiama “creativa” per distinguerla da quella “canonica” che utilizziamo, ad esempio, quando visualizziamo una pagina web o una fotografia.

 

Perché parliamo di visualizzazione creativa?

Nel mondo olistico, come nel mental coaching, la visualizzazione è un esercizio mentale, attraverso il quale noi andiamo ad immaginare un qualcosa che si deve concretizzare di fronte ai nostri occhi o nella nostra mente. Ciò provocherà, nel tempo, la concreta realizzazione di ciò che si è visualizzato.
Non stiamo parlando di sogni ad occhi aperti o di fantasticherie.

La visualizzazione è un esercizio con il quale ci figuriamo un qualcosa davanti agli occhi (interiori o esteriori), ma non come spettatori, ma come se stessimo vivendo effettivamente quel momento.
Dobbiamo creare noi le immagini da visualizzare, e dobbiamo tentare di coinvolgere anche le emozioni.

Vi faccio un esempio.

Molti atleti quando si prefiggono uno scopo (arrivare al traguardo o fare goal) visualizzano se stessi mentre stanno compiendo con successo quell’azione, con tutte le sensazioni che la caratterizzano, ansia, gioia, eccitazione, e così via.

Maggiore sarà il desiderio e più precisa la visualizzazione, maggiore sarà la possibilità di raggiungere l’obiettivo prefissato.

 

Il segreto del successo o il raggiungimento della consapevolezza

Può un unico strumento essere utilizzato per scopi tanto differenti? La risposta è sì.
Non importa per quale motivo si usi la visualizzazione o perché.

Visualizzare un obiettivo può aiutarci a raggiungerlo. L’attività mentale che compiamo è la stessa, poichè visualizzare un obiettivo rende il traguardo più concreto ed, al contempo, rafforza la stima in sé stessi.

Insomma “Immagina… Puoi”, diceva una famosa pubblicità o, come direbbe qualcun altro, volere è potere: se riesci ad immaginare una cosa, ed a visualizzarla, puoi ottenerla.

 

LA VISUALIZZAZIONE

TRA SCIENZA TRADIZIONALE E SCIENZE OLISTICHE

Ti assicuro che tutto questo non è fantasia.
Le tecniche di visualizzazione vengono utilizzate, come dicevamo all’inizio, in diverse attività e discipline, tanto che è stato sdoganato l’uso prevalentemente meditativo.

La visualizzazione e la scienza
Foto di v2osk su Unsplash

Gli esseri umani, per quanto evoluti, sono comunque guidati dal cd cervello rettile, conosciuto anche come cervello sensoriale, ovvero da quella parte del cervello che ci fa prendere le decisioni di pancia: paura, fame, desiderio e così via.
Il cervello rettiliano, in parole povere, è il cervello più primitivo, quello che ci permette di reagire immediatamente ad una minaccia o ad un bisogno, ma è anche quello che apprende più facilmente, in particolare con l’osservazione, quindi attraverso le immagini.

Non a caso un detto diceva: guardando si impara.

 

Le neuroscienze

Francis O. Schmitt, un famoso biologo americano, coniò, dopo il 1962, il termine “neuroscienze” per identificare una nuova disciplina medica interdisciplinare.

Le neuroscienze studiano la struttura, la maturazione, la funzione e lo sviluppo del sistema nervoso. Ed è proprio grazie alle neuroscienze che venne scoperta una nuova capacità del cervello, detta neuroplasticità. Grazie a questa capacità il sistema nervoso può modificare la propria struttura in risposta ad una varietà di fattori intrinseci o estrinseci. In altri termini, sarebbe capace di adattarsi a situazioni patogene o traumi ma anche di trasformarsi a seguito di processi di apprendimento e memorizzazione.

La locuzione latina “repetita iuvant” chiarisce perfettamente questo concetto.

E’ stato dimostrato, infatti, che ripetere più volte una determinata attività, una determinata lezione o visualizzare più volte un obiettivo, porta ad un rafforzamento, ad un consolidamento e ad una modificazione dei circuiti neuronali connessi a tale attività, lezione o obiettivo.

 

Neuroplasticità “auto-diretta”

Partendo da questi presupposti, alcuni studiosi parrebbero aver dimostrato la tesi secondo la quale la neuroplasticità potrebbe essere anche “auto-diretta”, ovvero che la nostra “volontà” cosciente può influenzare la funzione cerebrale, decidendo dove concentrare l’“attenzione” e cosa modificare.
In pratica, focalizzando l’attenzione su un cambiamento, visualizzando il cambiamento stesso e facendo credere al cervello che il cambiamento ci sia stato, il cervello reagisce agli stimoli, modificandosi.

In parole povere, il cervello (organo) crede a ciò che tu (io cosciente) gli fai credere.

Teorie a parte, alla base della visualizzazione ci sono modelli neurali che si ripetono nel tempo. Continuando a pensare ed a visualizzare sempre un obiettivo, tu crei nuovi schemi neurali nel cervello. Più ti concentri su qualcosa, più è probabile che tu lo riesca a realizzare nella realtà.

 

Attenzione e volontà

State pensando che tutto questo è un’utopia? Ed invece no.

Se sei una persona che dalla vita ti aspetti poco o niente, è probabile che tu ottenga dalla vita proprio poco o niente, perché la tua mente si è “assopita”, si sta “accontentando”; di conseguenza tu, inconsciamente, non sei motivato a perseguire quello che vuoi veramente. Anzi! Non sai nemmeno cosa vuoi veramente.

Al contrario, se trascorri parte del tempo a visualizzare attivamente ciò che desideri per te stesso, stai creando anche una motivazione interiore che ti spingerà a perseguire il tuo obiettivo. Più lo visualizzerai, più sarai propenso a credere che sia possibile raggiungerlo, fino a cercare ed a creare tu stesso le opportunità per concretizzarlo.

 

Visualizzazione olistica

 

Foto di Zoltan Tasi su Unsplash

La visualizzazione, in alcune discipline olistiche, è, per assurdo, spiegata quasi al pari di alcune recenti scoperte scientifiche. Conoscete la teoria del Paradigma dell’ologramma, secondo la quale l’universo sarebbe un ologramma? In pratica, per una parte della scienza sembrerebbe possibile che tutto ciò che vediamo sia frutto di un gigantesco ologramma.

 

La realtà è pura illusione,
sebbene un’illusione persistente.
Albert Einstein

 

Una parte delle teorie olistiche si fonda su questo principio.

In parole povere, la realtà è un’illusione, creata dal nostro cervello in base ai condizionamenti che abbiamo subito fin dalla nascita, assimilandoli dall’ambiente familiare o da quello sociale, ma anche per via genetica (un esempio è dato dall’epigenetica e della “trasmissione transgenerazionale” del trauma).

 

Condizionamenti

Tuttavia non c’è d’aver paura.
Non tutti i condizionamenti che ci portiamo dietro sono permanenti.

Immagina di essere un computer. Tu sei l’hardware, una scatola vuota che per funzionare necessita dei software.
Questi software possono essere preinstallati (genetica) o inseriti successivamente (bullismo, derisione, frequenti critiche, ecc.).
Quindi, nel momento in cui acquisisci coscienza di te stesso puoi decidere di disinstallare questi malware, virus, software vetusti o desueti, preferendo scaricare nuovi programmi.
Puoi scegliere di istallare degli aggiornamenti o, addirittura, fare un upgrade, reinstallando direttamente il sistema operativo.

Tutto questo utilizzando anche la tecnica della visualizzazione.

Tu, puoi cambiare il tuo futuro.

 

Il cervello crede a ciò che gli dici, il cervello crede a ciò che (crede) di vedere

Le discipline olistiche sono molto rigide sul punto. Il tuo cervello crede a quello che gli dici, a quello che sente. Se tu quando parli di te stesso ti sminuisci sempre, lui sarà convinto che non vali niente. In pratica all’inizio devi mentire a te stesso, devi visualizzarti differente, devi visualizzare il tuo obiettivo.

Questo è uno dei poteri/effetti della visualizzazione.

Ci vorrà tempo, ma più che altro ci vorrà volontà.
Ci vogliono volontà, attenzione e concentrazione, ma puoi veramente cambiare la tua vita, perché quando cambi il modo di guardare il mondo, questo cambia veramente.

Ricorda: nulla è reale, il cervello crederà solo a quello a cui tu gli dirai di credere.

 

CONCLUSIONE

La visualizzazione, se da un lato è un modo con cui approcciarsi alla vita, è anche un modo per focalizzare e raggiungere degli obiettivi, interiori ed esteriori che siano.
Tutto sta capire quanto TU VOGLIA veramente il cambiamento.

Le persone di successo sono sempre quelle che hanno fortemente voluto ciò a cui aspiravano, senza ripensamenti.
Le persone sicure di sé sono quelle che lavorano, ogni giorno, su loro stesse, cercando di governare le ansie, le paure, ed i traumi che la vita li ha portati ad affrontare.

Foto di 3D Animation Production Company da Pixabay

Tutto questo è possibile grazie alla fiducia che ripongono in loro stessi o in un qualcosa che va al di là della nostra comprensione.

Non importa, quindi, quale sia il tuo punto di partenza: fare soldi, fare goal o raggiungere la serenità.
Noi siamo un grande mistero, perché siamo qualcosa di più di un semplice assemblaggio di pelle, ossa, apparati ed organi.

Se sei interessato all’argomento, ti parlerò più specificatamente della visualizzazione creativa in altri articoli, se vorrai seguirmi. In particolar modo con riguardo alla applicazione in diverse discipline olistiche, come nei Mudra, nell’apertura dei Chakra, nel Theta Healing e via discorrendo.

Ti auguro di riuscire a visualizzare un futuro migliore, affinché tu possa viverlo veramente.

 

Bye Bye

 

Bibliografia

La danza della realtà, Alejandro Jodorowsky
Psicocibernetica, Maxwell Maltz
Archeologia della mente, Jaak Panksepp
Principi di neuroscienze, Eric R. Kandel
Come funziona la memoria
Meccanismi molecolari e cognitivi, Larry Squire ed Eric R. Kandel
La Biologia delle Credenze. Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula, Bruce Lipton

 

Per approfondimenti

https://www.umbertomeroni.it/blog/cose-un-sistema-familiare/
http://zitogiuseppe.com/visc.html
https://www.stateofmind.it/2017/01/scienze-cognitive-neuroscienze/
https://it.wikipedia.org/wiki/Neuroscienze
https://www.betterhelp.com/advice/visualization/
https://www.efficacemente.com/mente/tecniche-visualizzazione/
https://giovanniporreca.it/visualizzazione-e-immaginazione-secondo-la-scienza/
https://www.antoniopanico.com/blog/la-visualizzazione-nella-pnl 

 

Crediti

Immagine in evidenza di Simon Migaj su Unsplash

 

 

 

 

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